MOLTO VOLUTO
E quando hai innalzato cattedrali
scavato tane e architettato nidi
quando hai abitato gabbie per studiarne l'uscita
dopo che hai versato oro nei fiumi
perché scorrendo ricordassero
il tintinnare delle stelle
che avevi scoperto
amando
e se hai scritto nel cielo
arrampicandoti su scale di carta
volatili lettere d'affanno
in cui ti s'è sfogliato il cuore
se la tua vendetta è morta nella tenerezza
e hai irrigato con essa il campo nuovo
sul quale hai tessuto, sudando,
mappe di consolazione
se hai cantato
come canta un uccellino
e come canta il violino
se hai cantato come canta la notte
mentre tutti dormono
allora quando hai viaggiato
in ogni città del formicaio in cui ti dibatti
percorrendo i suoi cunicoli in vista di promesse
allora
se hai molto voluto,
ma ancora danzano i tuoi dolori
sull'asintoto delle speranze,
allora
la nuova frontiera del tuo amare
oggi è desistere.
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