IL CAMPIONARIO
Dunque, sembra che
sia una cosa di stratificazioni. Così mi ha detto l’artista.
Cioè lui mette lì un materiale, non meglio identificato, lo stende, o lo applica sulla tela, magari con del buon Vinavil, lo lascia lì un po' e vede cosa succede. Poi un mattino si alza e ce ne mette un altro sopra, e sta a guardare, e avanti così finché non gli viene una nuova grande idea.
Cioè lui mette lì un materiale, non meglio identificato, lo stende, o lo applica sulla tela, magari con del buon Vinavil, lo lascia lì un po' e vede cosa succede. Poi un mattino si alza e ce ne mette un altro sopra, e sta a guardare, e avanti così finché non gli viene una nuova grande idea.
Fa la mostra, la
gente chiede, e lui racconta questa avvincente storia: “Lascio lì
e aggiungo, lascio lì e aggiungo”, dice, “perché l'Europa è
stratificazione, l'Italia è stratificazione, noi siamo
stratificazione.” Gli è piaciuta questa idea, perciò per lui
tutto è stratificazione.
Grande intuizione.
Utile.
Profonda, ricca di
implicazioni, delle stratificazioni di implicazioni.
E così tu sei alla
sua mostra, fondamentalmente per scroccare da bere, e stai in questa
stanza, alle pareti questi pannelli di colori e materiali diversi,
questo bel campionario per decoratori, e sogni sul tuo bagno, che
vorresti cambiare, e ti immagini la casa nuova di quando un giorno ne
avrai un'altra più grande, in una nuova vita, pensi alle pareti. Come le vorrai le pareti?
Allora ti immagini questo tizio che viene lì e ti dice: “Signora, lo stucco veneziano le costerà un po' ma le risolve il salotto.”
Allora ti immagini questo tizio che viene lì e ti dice: “Signora, lo stucco veneziano le costerà un po' ma le risolve il salotto.”