lunedì 24 ottobre 2016

VITA DA CANI


Il veterinario aveva detto che venivi su grande e grossa, 35 chili. Hanno detto border collie, alano, beagle, labrador, pitbull, english pointer, invece sei più uno di quei cani di ceramica nelle scene di caccia. Ma neanche a trovare tartufi sei buona, scavi buche di metri da seppellirci una famiglia, ma non trovi nulla che somigli a una cosa non dico preziosa, ma almeno utile.

A due mesi promettevi bene, ti sognavo atletica, alta, fiera, l’invidia del parco.
Invece stai diventando un Cacciatorino con le gambe, ti allunghi e non ti alzi, somigli tanto al 75 sbarrato col soffietto in mezzo.
In più cammini con l’orgoglio ferito, la testa bassa, la dignità non è che un ricordo atavico, sembra che ti fai schifo da sola, e la cosa non è elegante.
E come se non bastasse, sei pure vigliacca, lo vedo che quando un altro cane fa l’aggressivo, la tua sola strategia è fingerti morta, e resti in quello stato di morte apparente fino a che l’altro non scompare all’orizzonte.

Hai rischiato di chiamarti Girina, e quando è stato pronunciato “Ceci” ho concluso l’asta.
Cecilia? Ma quale Cecilia. A casa mia umani e bestie hanno nomi diversi.
Nessuna Cecilia, è Cecenia. Proprio così. L’amico mio che tu odi, è stato lui a scoprirlo, tu sei un Bracco Ceceno, usato come sminatore sulle montagne del Caucaso. E la faccia ce l’hai.

E poi ci sono gli altri nomi, Cujo, perché al buio voi cani siete tutti assassini, e Bracco Il Cane Stracco, perché sei in realtà un incrocio tra un bracco e un pigro.
E dopo questa, altre qualità in te non ne vedo.

Per il resto, da cane, puzzi da starti lontano, e anche se tu pensi che io ti abbia partorita, tu sei sempre una lurida bestia, concepita nel più brutale dei modi in un fetido angolo di terra, e io sempre da lurida bestia ti tratterò.
Cibo, se ce n’è, niente cappottino d’inverno, coccole quando va a me, botte quando mi fai incazzare. Curerò solo le malattie gravi, non andrò in sbattimento per i tuoi umori, ti abbatterò se morderai qualcuno, è un attimo che ti lego al guard-rail, non avrò riguardi per le tue piccole sofferenze di bestia.

Tra l’altro mi devi un sacco di soldi.

I tuoi occhi tristi, rossi e in discesa, con me non attaccano, volevo solo avvertirti.
Che a dire il vero ci ho anche provato a farmi una chiacchierata con te, su argomenti anche parecchio importanti, ma nulla mi toglie dalla testa che tu non stessi ascoltando.

Questo per dirti che apprezzo la tua amicizia, che a volte mi chiedi troppo amore e gioco, e io non amo giocare, e che non capisci un fico secco di quel che ti dico e questo ti rende perfettamente inutile, ma sai perdonare, gran cosa, buona amica.

Il nuovo bonus video fresco della settimana scorsa
con LUI
e con L’ALTRA



Non so più come dirvelo, Alberto Marotta è un genio, salviamolo dal canile





Nessun commento:

Posta un commento